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Innovazione

L’Innovation Management oggi: intervista ad Alessandro Giaume

Cos’è l’Innovation Management? E perché ultimamente sembra essere diventata la professione più importante del futuro? Per rispondere a queste domande ne abbiamo parlato con Alessandro Giaume, coordinatore dell’Executive Master Part-time in Innovation Management & Business Strategy di DIBS.  

Cos’è l’Innovation Management? E perché ultimamente sembra essere diventata la professione più importante del futuro? Per rispondere a queste domande ne abbiamo parlato con Alessandro Giaume, coordinatore dell’Executive Master Part-time in Innovation Management & Business Strategy di DIBS.  

Laureato in Ingegneria Elettrotecnica e con un Master in Innovation Management, Giaume ha guidato l’innovazione di molte grandi aziende. La sua carriera è stata ricca di esperienze importanti e pubblicazioni. La sua visione del “fare innovazione” è oggi molto chiara e ben definita.

Se ti interessa capire di più su l’Innovation Management o vuoi iniziare un percorso professionale come Innovation Manager, leggi le risposte che ci ha dato. 

Evoluzione e Importanza dell’Innovation Management

L’Innovation Management ha acquisito sempre più importanza nel corso degli ultimi decenni, diventando una funzione centrale in molte organizzazioni. Secondo un rapporto di McKinsey & Company, le aziende che adottano pratiche di gestione dell’innovazione ben strutturate vedono una crescita dei ricavi e una performance complessiva significativamente migliore rispetto ai loro concorrenti​ (World Bank Blogs)​.

Ma prima di tutto partiamo dalle basi. 

Cos’è l’innovation management? 

«Come tutti i parametri che governano i processi aziendali, è di fatto il modo con il quale l’innovazione viene portata a essere uno degli elementi fondanti di come le organizzazioni si muovono sul mercato. Oggi l’Innovation Management si è molto concretizzato come professione. Questo ha consentito di avere dei punti di riferimento solidi, tanto che recentemente è stata anche introdotta una normativa ISO (la normativa ISO 56002, introdotta per standardizzare il processo di gestione dell’innovazione ndr) che si occupa di delineare quali sono gli aspetti primari e principali del processo di innovazione. Per cui oggi l’innovation management è un processo delineato, definito, che ha raggiunto una maturità che vede oggi allo stesso livello degli altri processi fondamentali in azienda, come la produzione o le vendite».

La figura dell’Innovation Manager è ancora in via di affermazione?

«La figura dell’Innovation Manager, si sta ancora delineando. Tuttavia, l’Innovation Management strutturato esiste da molti anni e già venti anni fa se ne parlava. La novità è il modo in cui ora questa figura sta ottenendo riconoscimento, soprattutto nelle aziende medie e piccole. Nelle grandi aziende era già consolidata, ma ora si sta diffondendo in maniera più capillare».

Come Giaume osserva, l’importanza dell’Innovation Manager sta crescendo man mano che le aziende riconoscono l’importanza di avere figure dedicate all’innovazione. Un rapporto di Deloitte ha evidenziato come il ruolo dell’Innovation Manager stia diventando sempre più centrale per le aziende che cercano di rimanere competitive in un mercato globale in rapido cambiamento. La crescente attenzione verso questa figura professionale indica un riconoscimento diffuso del valore dell’innovazione strategica e della necessità di guidare il cambiamento in modo strutturato.

Quali sono le competenze di un Innovation Manager? Cosa fa nello specifico all’interno di un’azienda?

«Le competenze principali sono due: una componente manageriale e di leadership e una componente tecnica legata a strumenti come il Design Thinking o il Business Model Canvas. Un Innovation Manager deve riconoscere come una tecnologia può apportare valore a certi modelli di business. Il ruolo può variare a seconda delle dimensioni dell’organizzazione. In aziende grandi, potrebbe esserci un focus sulla leadership, mentre in aziende più piccole potrebbe essere più operativo. Un’altra competenza importante è la capacità di pianificare l’innovazione e stabilire attività concrete in un piano di innovazione. Idealmente, dovrebbe essere il CEO a guidare l’innovazione, ma spesso non è così. Quindi, nasce l’esigenza di una figura che sappia esprimere leadership e guidare il processo di innovazione».

L’Innovation Manager deve avere una solida comprensione delle tecnologie emergenti e di come queste possono essere applicate per migliorare i processi aziendali. Secondo un articolo di Harvard Business Review, le competenze trasversali come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e la capacità di lavorare in team sono fondamentali per il successo degli Innovation Manager. Queste competenze permettono di affrontare le sfide complesse dell’innovazione e di guidare progetti che possono avere un impatto significativo sull’organizzazione.

I percorsi formativi per l’Innovation Management

Secondo il World Economic Forum, l’Innovation Manager è una delle figure professionali più richieste per il futuro, con un ruolo cruciale nel guidare le aziende attraverso la trasformazione digitale e la continua evoluzione del mercato. I programmi di formazione specifici, come quelli offerti da Istituzioni leader e Università, sono essenziali per sviluppare le competenze necessarie a guidare l’innovazione in modo efficace. Ma non è tutto. Secondo Giaume esistono anche altre variabili fondamentali.  

«Ci sono due aspetti fondamentali: le competenze tecniche e le caratteristiche personali. Le competenze tecniche si possono studiare, mentre le caratteristiche personali, come la capacità di mettere in discussione lo status quo e la leadership, sono innate. Un master in Innovation Management fornisce gli strumenti per razionalizzare e organizzare queste capacità. È importante avere un background di problem solving e pensiero critico, competenze che non sono esclusive delle facoltà STEM, ma possono provenire anche da ambiti umanistici. Studi post-universitari specifici sull’innovazione possono accelerare il percorso di apprendimento, ma devono essere completati con una crescita manageriale».

Come definirebbe “fare innovazione”?

Un articolo di Gartner sugli attuali trend tecnologici sottolinea l’importanza di creare un ambiente che favorisca l’innovazione continua e l’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e le piattaforme cloud industriali. Queste tecnologie offrono opportunità significative per migliorare i processi aziendali e creare valore, ma richiedono una gestione attenta e strategica. Ma ecco cosa ne pensa Giaume.

«L’innovazione è l’opposto dell’inerzia, è sperimentazione rapida. Il termine open innovation, consolidato da Chesbrough nel 2006, esisteva già prima ma non era codificato. Fare innovazione significa portare novità che si discostano dal modus operandi tipico, il che può rendere l’Innovation Manager una figura “scomoda”. Innovare significa spostare l’equilibrio di un’organizzazione, un compito che può mettere in evidenza mancanze e sfidare lo status quo. Tuttavia, se l’innovazione non si trasforma in business, rimane solo un esercizio teorico».

Quando è consigliato iniziare un percorso di formazione in Innovation Management?

«Consiglio di iniziare quando si ha già qualche anno di esperienza lavorativa alle spalle, poiché per un neolaureato potrebbe essere difficile confrontarsi con ambienti manageriali. Tuttavia, ci sono corsi e facoltà che trattano di innovazione, quindi si può iniziare a esplorare questi ambiti già a 20 anni. È importante associare le competenze acquisite con l’esperienza pratica. L’Innovation Manager è una delle professioni più richieste perché molte aziende si stanno rendendo conto della necessità di avere queste figure al loro interno».

Innovation Management: le sfide attuali e future

Le tendenze attuali e future dell’Innovation Management pongono nuove sfide. Tra queste, l’integrazione delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale (AI), l’automazione e l’Internet delle Cose (IoT). Secondo un rapporto di Gartner, le tecnologie come l’AI e le piattaforme cloud industriali stanno rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono i loro processi di innovazione, rendendoli più agili e reattivi alle esigenze del mercato.

La sostenibilità è un’altra sfida critica. Le aziende devono bilanciare l’innovazione con la responsabilità ambientale, adottando pratiche di economia circolare e riducendo l’impatto ambientale dei loro prodotti e processi. Questo è particolarmente rilevante nel contesto della crescente attenzione globale verso il cambiamento climatico e la sostenibilità aziendale.

Conclusione

Fare innovazione è oggi una necessità per tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni. La figura dell’Innovation Manager si sta affermando sempre più nel panorama lavorativo. Con competenze trasversali, esperienze diversificate e un solido background formativo, gli Innovation Manager sono essenziali per guidare le aziende verso il futuro.

Per coloro che desiderano intraprendere questa carriera, è importante iniziare a sviluppare sia le competenze tecniche sia quelle manageriali il prima possibile, associando la formazione teorica con esperienze pratiche. In DIBS, crediamo in una formazione agile e personalizzata per professionisti, aziende e studenti. Per ulteriori informazioni su come specializzarti in Innovation Management o su come formare il personale della tua azienda, esplora i nostri corsi e programmi formativi.



Alessandro Giaume offre una visione approfondita e attuale su un campo in continua evoluzione, con una chiara enfasi sull’importanza di competenze diversificate e di un approccio pratico e manageriale all’innovazione.

Sei un o una professionista e vuoi specializzare la tua figura in azienda e desideri avere la guida di professionisti come Alessandro Giaume? Scopri l’Executive Master Part-time in Innovation Management & Business Strategy di Alessandro Giaume.

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